Protetto: Cataplasma di fango: un trattamento naturale di grande efficacia


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12 Commenti

  • Rispondi
    Giulio
    30 Novembre 2017 at 9:23

    Complimenti x la tua iniziativa. Ho il libro di Leazeta Costacurta e prendo molti spunti da lì.

    • Rispondi
      Elena Castellari
      30 Novembre 2017 at 15:32

      Ciao Giulio! Grazie. 🙂 Come vedi anch’io prendo spunto da questo libro insieme a quello di Lazaeta "La medicina naturale alla portata di tutti"… due libri fondamentali che, a mio avvivo, dovrebbero avere tutti! 😉 Grazie per la tua testimonianza. Un abbraccio

  • Rispondi
    Annamaria
    1 Dicembre 2017 at 11:04

    Molto interessante…tu però consigli di non applicarlo se si ha freddo….questi ultimi due anni io ho sempre molto freddo (anche se in estate faccio fatica a tollerare il caldo) Ho la temperatura piuttosto bassa e peso 40kg/su 1.53m.solo l.’idea di una cosa fredda sulla pancia mi fa male, infatti cerco la Bull calda molto volentieri e sento che mi fa bene…

    • Rispondi
      Elena Castellari
      2 Dicembre 2017 at 18:19

      Cara Annamaria, quanto ti capisco! Sono molto freddolosa anch’io: mi vesto sempre a più strati (mi sento molto "omino michelin") e in inverno porto sempre gli stivali col pelo (soprattutto in casa). 🙂 Ad ogni modo, l’applicazione del cataplasma deve avvenire se hai la temperatura interna a circa 38 gradi. Quando lo faccio, ammetto che l’impatto con la pancia mi toglie per un attimo il respiro ma poi, avvolgendo il tutto con la pancera di lana, l’effetto è l’opposto. Naturalmente se poi ho freddo alzo ulteriormente il riscaldamento di casa e immergo piedi e mani in acqua molto calda.
      Se sperimenterai, fammi sapere com’è andata. 😉
      Un grande abbraccio. :*

  • Rispondi
    Carolina Vallorani
    18 Maggio 2019 at 19:16

    Salve, ho acquistato la terra vergine in formato da 3 kg su Amazon, stanotte per la prima volta l’ho usata per un cataplasma mantenuto tutta la notte, ma da stamane ho un notevole prurito alla pancia. Può succedere? Come posso risolvere? Di solito facevo impacchi con l’argilla di un’ora e non ho mai avuto problemi. Tu sai darmi qualche dritta?

    • Rispondi
      Elena Castellari
      20 Maggio 2019 at 18:54

      Ciao Carolina,
      anche a me è successo di avere prurito alla pancia dopo il cataplasma, ma per capire il motivo della tua reazione dovrei conoscere meglio la tua situazione di salute.
      Se vuoi puoi scrivermi privatamente su info@vivitrofo.it.
      Grazie del passaggio sul mio blog. 🙂
      Un abbraccione

  • Rispondi
    Maria
    25 Novembre 2022 at 18:23

    Buona sera!
    Frattura pertrocanterica composta del femore da 23 gg. Non operabile. Età 90.
    Posso provare i cataplasmi di fango sul femore?
    Grazie, Maria.

    • Rispondi
      Elena Castellari
      30 Novembre 2022 at 10:09

      Salve Maria, caspita… mi dispiace! Come per ogni persona, va prima valutata la situazione nel suo insieme oltre alla temperatura interna del suo corpo. Fatta questa premessa, se decide di farlo è importante rispettare rigorosamente le indicazioni.

  • Rispondi
    Monica
    27 Novembre 2022 at 10:14

    Ciao! Stanotte dopo aver letto il libro ho provato a fare il primo cataplasma di fango, pensavo che andasse bene anche l’argilla verde ma qui vedo che c’è una terra apposita da usare se non si ha la possibilità di avere terra pulita vicino da raccogliere .. mi sono svegliata stamattina con l’argilla sechissima ed è stato come farmi la ceretta sulla pancia per rimuoverla.. volevo sapere: c’è un metodo per rimuovere la terra il mattino dopo l’applicazione del cataplasma? La terra dovrebbe essere rimasta umida o dopo la notte ci si risveglia che è secca ? grazie

    • Rispondi
      Elena Castellari
      30 Novembre 2022 at 10:40

      Buongiorno Monica, eccomi qui. Per il cataplasma consiglio di usare sempre la terra vergine naturale (non trattata). In commercio può trovare quella del dott. Giorgini (un sacco da 3 Kg) ordinabile anche tramite la farmacia.
      Premesso che l’abbia applicata nel modo corretto e rispettando i presupposti necessari (fondamentale anche per non avere effetti collaterali), al risveglio le condizioni della terra dipendono da una serie di fattori: dal tempo di applicazione, dalla quantità utilizzata, dalla temperatura del corpo…
      Per esperienza personale posso dirle che dopo 5-6 ore la terra è lievemente umida e la rimozione risulta molto semplice e per nulla dolorosa.
      Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
      Auguri di cuore per una rapida guarigione.

      P.S. Mi raccomando… prima di applicare il cataplasma le mani e i piedi devono essere molto caldi.

  • Rispondi
    Lorenzo
    3 Gennaio 2024 at 1:33

    Ciao e grazie per le spiegazioni. Come si fa a sapere la temperatura interna??

    • Rispondi
      adm_v1vitr0f0
      7 Gennaio 2024 at 18:41

      Ciao Lorenzo, è sempre un piacere essere utile.
      Nel libro "La medicina alla portata di tutti", Lazaeta spiega che (cito testualmente) "esiste una relazione stabile tra l’attività del cuore e la temperatura interna del corpo.
      Nello stato di riposo, in un adulto 70 pulsazioni al minuto corrispondono ad un calore pari a 37 gradi centigradi all’interno del ventre; 80 pulsazioni accusano temperatura sopra i 37.5; 90 pulsazioni per minuti rivelano una febbre di 38 gradi; 100 pulsazioni corrispondono a 39 gradi di febbre, con 110 pulsazioni si aumenta a 39.5; con 120 si hanno 40 gradi di febbre.
      Il polso inferiore ai 70 battiti denuncia una debolezza nervosa dovuta a intossicazione intestinale o medicamentosa."

      Per conoscere la frequenza cardiaca, ecco i passaggi generali da seguire:

      – Assicurati di essere a riposo, preferibilmente seduto o sdraiato, per ottenere una misurazione più accurata.
      – Localizza il battito del tuo cuore tramite il polso (puoi farlo sentendo l’arteria radiale sul lato interno del polso, appena sopra la base del pollice) o sul collo.
      – Prendi un orologio con la lancetta dei secondi o un cronometro per misurare il tempo.
      – Inizia a contare i battiti per un intero minuto. Puoi farlo anche contando quante pulsazioni senti in 10 secondi e moltiplicando il risultato per 6.
      Il numero di battiti che hai contato in un minuto è la tua frequenza cardiaca approssimativa.

      Mi raccomando Lorenzo, la pratica del cataplasma di fango non è per tutti.
      Se hai dei dubbi, scrivimi in privato su WhatsApp al 333.3273380.
      Sarò lieta di aiutare.

      Ti auguro ogni bene
      Elena Castellari

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