Ore dodici e zero minuti… Auguri di BUON ANNO!


Ore ventitré e cinquantanove. Gli occhi si muovono frenetici fra le lancette dell’orologio e le mani intente a bloccare i tappi degli spumanti. Tutto è pronto per il passaggio e in pochi secondi i calici sono pieni di bollicine e gli auguri rimbalzano da una parte all’altra del pianeta.

A questo punto entrano in scena i rituali, e le leggende della tradizione prendono il sopravvento. Così allo scoccare della mezzanotte c’è chi divora le lenticchie e chi invece dodici chicchi d’uva (non uno di più, non uno di meno)… ad eccezione dell’ingordo della compagnia che mangia entrambi!  Gli uomini (o meglio, quello che resta di loro) vanno in cerca di baci col vischio sulla testa e, concluso il giro, si fiondano in terrazza a dar libero sfogo al bambino interiore con petardi e miccette. Le donne, con un po’ di timore, lanciano i cocci fuori dalla finestra e piano piano la calma ritorna sulle nostre case.

Ma, riti a parte, anche questa volta non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione di buttarci alle spalle il passato, di rinnovare buoni propositi, di ricominciare da zero. Ci ritroviamo così a cestinare il foglietto dei vecchi progetti (con al seguito infinite scusanti) e compilarne uno con dei nuovi. E in ogni desiderio dimora una nuova speranza, protagonista indiscussa di questo giorno. Allora pronti? Tre… due… uno… Si riparte… con la speranza nel cuore che tutto vada nel verso giusto.

Ore dodici e zero minuti… Auguri di BUON ANNO!

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