Questo articolo sul Pilates era in programma da un po’, ma la domanda “Può aiutare veramente qualcuno?” mi ha spinta più volte a posticipare. Poi, qualche settimana fa, un messaggio su Facebook mi ha riportato alla mente il motivo per cui ho iniziato a praticare questo metodo d’allenamento.
Un mio messaggio precedente invitava la persona – che comunque ringrazio per avermi fatto vedere il problema da un altro punto di vista – a leggere l’articolo “Non essere mai oziosi“. Questa è la risposta che ho ricevuto.
Ma arriviamo al dunque. Personalmente ho iniziato a fare Pilates circa 8 anni fa. Come ho detto nel messaggio, in quel periodo mi ero appena operata di ernia al disco e il mio fisico non riusciva a riprendersi. Fu un parkinsoniano (in cura dal mio stesso osteopata) a raccomandarmelo: lo stava praticando a sua volta, ottenendo un valido aiuto. Così decisi di provare e… indovinate un po’? …da allora non ho più smesso!
Ma in cosa consiste il Pilates?
Il Pilates non è una scoperta del fitness moderno, ma fu ideato un secolo fa da Joseph Hubertus Pilates. Da ragazzino soffriva di rachitismo, asma e febbre reumatica e per superare le sue difficoltà praticò vari tipi di sport, creando e sviluppando, negli anni, una serie di esercizi.
L’allenamento previsto dall’ideatore comprende ripetizioni a terra e con “macchine” (attrezzi concepiti da Joseph Pilates in persona… niente a che vedere con quelli che si trovano nelle palestre di fitness). Le macchine non sono adatte per un addestramento a casa, poiché grandi e costosissime: reformer, cadillac, ladder barrel, combo chair… sono tutte dotate di molle che permettono di adeguare la preparazione a ogni tipo di esigenza, fisico e potenza muscolare.
Gli esercizi a corpo libero invece sono perfetti da svolgere anche da soli (ma inizialmente consiglio comunque l’esperto) e costituiscono tra l’altro la base del metodo. Volendo, per rendere l’allenamento più completo e vivace, si posso usare piccoli e semplici attrezzi come il cerchio metallico, l’elastico , la pineapple, la palla massaggiante…
Sono economici e facilmente trasportabili.
Perché fare Pilates?
Noi (come continuavo nel messaggio su Facebook), siamo una macchina molto complessa e si sa… “una macchina che non lavora si arrugginisce e si rovina prima del tempo” (Lazaeta). La palestra non ha risolto i miei problemi fibromialgici, ma ha protetto (e protegge) il mio corpo dalla “ruggine” evitando altre complicazioni. Inoltre mi distraeva dal dolore alleviando i miei pensieri (in questo frangente il nostro sistema nervoso, che riesce a elaborare un limitato numero di percezioni sensoriali, un po’ ci aiuta). La mia cura trofoterapica poi ha fatto il resto.
Naturalmente tutto dipende dalla propria condizione fisica, dalla patologia e/o dal tipo di problema che può riguardarci; il consiglio dell’esperto di solito toglie da ogni dubbio. Ma, eccezioni a parte, come ho scritto nell’articolo sul movimento, il Pilates è, a mio avviso, il metodo “ideale”, indicato per ogni età, sia per gli uomini sia per le donne (anche in maternità). Perché? Questo è il mio personale elenco:
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Aumenta la consapevolezza del proprio corpo, nella sua interezza
Questo punto è determinante. Il mio primo istruttore ha dedicato quattro lezioni per spiegarmi come un solo movimento possa influire sul resto del corpo, in positivo o in negativo. Ora so come gestire gli sforzi fisici, come trasportare le sporte della spesa (comunque mai troppo pesanti) o raccogliere un oggetto da terra, come stare seduta o alzarmi dal letto correttamente.
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Coinvolge tutti i muscoli
E quando dico “tutti” non esagero! Compresi quelli delle dita dei piedi. Io l’ho trovato molto utile. Ricordate la “ruggine”? Se i muscoli non si usano smettono di funzionare bene e le articolazioni si logorano.
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Consente di migliorare la propria postura e la stabilizza nel tempo
La postura, a causa del dolore e dell’età, può prendere brutte pieghe. Certe esercizi infatti hanno il compito di riportare l’equilibrio, che, in certi casi, si perde facilmente. Anche sciogliere le contratture risulta importante (anche se dopo pochi minuti tutto sembra tornare come prima): le palline massaggianti risultano essere valiti supporti; di solito, su di me hanno un effetto rigenerante!
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Accresce la concentrazione e alleggerisce la mente
Quando faccio gli esercizi devo pensare solo a ciò che sto facendo, altrimenti potrei farmi del male. Questo, a lungo andare, ha migliorato le mie capacità di concentrazione. Ma non è tutto: ha potenziato la coordinazione e il controllo dei movimenti, e ha alleggerito la mente dai pressanti pensieri… cosa non da poco!
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Mantiene i muscoli tonici ed elastici, ma senza caricare in alcun modo la colonna vertebrale
Una parte degli esercizi sono pensati per tonificare (nel mio caso senza esagerare) una parte per allungare: i primi aiutano a tenere il muscolo “vivo”, i secondi a sentire meno il dolore e a rendere i movimenti più fluidi.
Concludendo: un punto dell’elenco sostiene l’altro e insieme producono molti vantaggi. Che vi dicevo? È un metodo da non sottovalutare.
Suggerimenti cartacei e virtuali
Per saperne di più vi consiglio questo libro (ricco di varianti a seconda delle problematiche):
- “Pilates, Il metodo originale per ogni grado di abilità” di Michaela Bimbi-Dresp, casa editrice Mondatori
e per chi ha sempre mal di schiena suggerisco:
- “Pilates per la schiena” di Uschi e Ronny Moriabadi, Red edizioni.
Se poi tutto questo non vi è bastato, Equilibriopilates è il sito giusto! E voi, avete trovato il vostro metodo ideale? Come fate a tenervi in movimento? Aspetto la vostra opinione o esperienza personale nei commenti.
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